Sai cosa succede quando si mettono insieme un gruppo di persone intelligenti e appassionate, ognuna con una precisa opinione?

Viene fuori un bel bordello, ecco cosa succede.

Come se tutti indossassero dei paraocchi, rimanendo accecati dalle proprie convinzioni, incapaci di vedere ciò che c’è oltre.

Ma che ne dici di trovare la vera saggezza NON nell’aggrapparsi ostinatamente alle proprie idee, ma nell’accogliere l’incertezza?

Non preoccuparti, non ho iniziato a parlare in codice zen.

Parlo di un viaggio verso l’umiltà epistemica.

Sappiamo tutti cosa significa sentirsi a proprio agio.

È come indossare un vecchio paio di pantaloni: familiari, confortevoli, un po’ sciupati forse, ma ci fanno sentire a casa.

Ma hai mai provato a indossare un paio di pantaloni nuovi, di quelli ancora un po’ rigidi che non si sono ancora adattati alla forma del corpo?

Potrebbe essere un po’ scomodo all’inizio, ma c’è anche un senso di novità e possibilità.

Quando ci aggrappiamo alle nostre idee e convinzioni, indossiamo quei vecchi pantaloni.

È confortevole, certo, ma limita anche la nostra visione del mondo.

Il problema… è che ci ritroviamo così attaccati alle nostre idee che non riusciamo a vedere altre prospettive.

Siamo come l’uomo che, dopo aver trovato una moneta d’oro in un fiume, passa tutta la vita a cercare altre monete nello stesso posto, ignorando le pietre preziose che potrebbero essere giusto un po’ più in là.

La vita è un fiume tumultuoso di volatilità, incertezza, complessità e ambiguità.

Non possiamo prevedere cosa ci riserva il futuro, né possiamo avere sempre la risposta giusta.

E questo è del tutto normale.

Invece di negare questa realtà, dobbiamo abbracciarla.

L’umiltà epistemica, un termine che sembra uscito direttamente da un libro di filosofia, non è altro che il riconoscimento che la nostra comprensione del mondo è incompleta e distorta.

Ma non è solo questione di sapere che potremmo sbagliarci.

È questione di sentire così profondamente questo fatto che influisce sui nostri pensieri e sulle nostre azioni.

È come avere una conversazione con un amico che ha un punto di vista diverso dal nostro.

Possiamo credere nelle nostre idee, ma dobbiamo rimanere aperti all’idea che potremmo sbagliarci.

Ebbene, qui arriva la parte interessante.

Quando accettiamo l’incertezza, quando abbracciamo l’umiltà epistemica, iniziamo a vedere possibilità che prima non esistevano.

Quindi, la prossima volta che ti trovi a discutere con qualcuno, prenditi un momento.

Metti da parte i tuoi paraocchi e apri la mente.

Ricorda, l’umiltà epistemica non significa rinunciare alle tue convinzioni.

Significa semplicemente essere disposto a esplorare, a imparare e a crescere.

Perché, come ha detto una volta Ygritte di Game of Thrones, “Tu non sai niente, Jon Snow.”

E, sai una cosa?

Forse, non sappiamo niente noi.

Oppure, scrivimi un messaggio (rispondo sempre!)

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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