“I KISS non sono una grande band, i KISS non sono mai stati una grande band, i KISS non saranno mai una grande band, e sono felice di aver fatto tutto quello che potevo per tenerli lontani dalla Rock’n’Roll Hall of Fame


Così disse Dave Marsh, giornalista, una delle persone chiave per l’assegnazione del riconoscimento.

In quel momento i Kiss avevano già venduto gran parte dei 75 milioni di album che li hanno resi uno dei gruppi di maggior successo della storia.

“Sono degli attori, non hanno talento musicale, i loro concerti sono baracconate, sono dei buffoni, nullità in makeup”, sostenevano i loro detrattori.

Dall’altra parte, c’era il KISS Army, l’esercito di milioni di fan sfegatati che li seguivano dappertutto.

I Kiss esistono dal 1973 e non hanno inventato il marketing

Ma sono stati tra i primi e i più scaltri a fare uso della pratica della polarizzazione per guadagnare la loro potenza commerciale.

Hanno diviso gli appassionati di musica su tutto, dallo stile all’estetica, alle prese di posizione.

  • Il patto con il Diavolo, invocato a più riprese, senza essere satanisti.
  • Il logo KIϟϟ con le due “s” che richiamano il nazismo, pur sbattendosi altamente di ideologie.
  • Lo stile fregato a Alice Cooper e New York Dolls, ma reso personale.
  • I concerti trasformati in spettacoli pirotecnici e pieni di effetti speciali (“fumi, raggi laser, pedane piene di scemi che si muovono” cit. Battiato)
  • La vendita di oggettistica che non c’entra niente con la musica legata al loro brand, iniziata con fumetti e action figures nei concerti e proseguita con Hello Kitty e le lunchbox per bambini.
  • Le dichiarazioni ad effetto, offensive ed esagerate, che facevano cacciare (temporaneamente) i membri della band da radio e trasmissioni tv.

La gente si incazzava e i loro fan crescevano di numero, i dischi vendevano sempre bene.

Anche a distanza di decenni, nel mondo la band ha una fanbase numerosa e solida.

Ovviamente, dopo quasi 40 anni, nella Rock’n’Roll Hall of Fame i KISS ci sono entrati (senza fare troppo clamore)

Dato che quella non è altro che una grossa macchina di marketing, quale band avrebbe avuto più titolo di farne parte?

Se mi piace così tanto il marketing, probabilmente, è anche colpa loro e degli altri sporchi, teatrali, opportunisti e senza scrupoli protagonisti del rock.

[Grazie zia per avermi regalato i Funko per il compleanno!]

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Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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