Non permettere alle persone tossiche di occupare la tua mente.

Approva le loro “candidature“, controlla il loro “credito“…

…e non permettere loro di lamentarsi.

Immagina: hai finalmente comprato la casa dei tuoi sogni.

Quella per cui hai mangiato riso in bianco per dieci anni, che arredi con la fantasia da quando studiavi sui libri.

Ecco: ci faresti entrare uno sconosciuto?

O peggio, ne affitteresti una parte a una persona che non conosci del tutto?

Senza manco farla pagare?!

La risposta più probabile dovrebbe essere no.

È la tua casa, il tuo rifugio, il luogo in cui ti senti al sicuro.

Eppure molte volte, nel nostro cervello, permettiamo a persone che ci infastidiscono o ci trattano male di occupare aggratis il nostro spazio mentale.

Concediamo loro l’accesso illimitato, lasciandole libere di creare scompiglio e disordine nei nostri pensieri.

Non si tratta di una scelta consapevole, ma più spesso di un riflesso condizionato, un’abitudine ingenua di lasciare le porte aperte.

Tuttavia, ciò non significa che siamo impotenti o senza controllo.

Come possiamo impedire a queste persone tossiche di invadere il nostro spazio mentale?

È una domanda che merita una risposta e, fortunatamente, ci sono alcuni passaggi che possiamo seguire.

Il primo passaggio è fare attenzione a chi concediamo l’accesso.

Proprio come un proprietario farebbe un controllo dei precedenti del potenziale inquilino, dovremmo valutare la “candidatura” delle persone che entrano nella nostra vita.

Ogni persona ha il potenziale di influenzarci in qualche modo, sia positivamente che negativamente.

È importante considerare attentamente se vogliamo o meno che queste persone abbiano un impatto su di noi.

In secondo luogo, dovremmo considerare il loro “credito sociale”.

Si tratta di valutare se il loro comportamento e le loro azioni in passato hanno dimostrato rispetto e considerazione per gli altri.

Se una persona ha un cattivo “credito sociale”, probabilmente non è qualcuno che vogliamo nelle nostre vite, o, più precisamente, nelle nostre menti.

Il terzo passaggio riguarda il “contratto”.

Prima di permettere a qualcuno di avere un ruolo significativo nella nostra vita, dovremmo considerare se siamo disposti a fare un impegno a lungo termine con questa persona.

Se la risposta è no, allora forse dovremmo considerare di limitare il loro accesso alla nostra mente.

Il quarto passaggio è considerare se la persona si lamenta costantemente.

Le lamentele costanti sono spesso un segnale di tossicità.

Lasciare che queste persone occupino il nostro spazio mentale può solo portare a più negatività.

L’ultimo passaggio è considerare se la persona è disposta a fare piccoli miglioramenti nel nostro “spazio”.

Questo può includere cose (fondamentali) come rispettare i nostri limiti, ascoltare le nostre preoccupazioni e lavorare per essere una presenza positiva.

Se la persona non è disposta a fare queste cose, allora probabilmente non è un buon inquilino per la nostra mente.

In conclusione, è fondamentale ricordare che la nostra mente è la nostra casa.

Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggerla.

Assicurarci che solo le persone giuste abbiano accesso ad essa.

Dopo tutto, è il nostro rifugio, il luogo in cui ci sentiamo più al sicuro e al riparo dalle tempeste della vita.

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Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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