Cosa significa essere autentici sui social?

E perché deve venirmelo a dire l’ennesimo social?

Parliamo di BeReal, l’app anti-Instagram e anti-filtri che piace alla gente che piace (o che si piace?).

Ho fatto un esperimento di 30 giorni...

…e poi ti rivelo anche di 4 metodi per essere più “reali” sui social media senza dover essere costretti da un’app.

Guarda il video per saperne di più.

L’autenticità e la sincerità sui social

Non è forse l’obiettivo di tutti noi?

No, forse non tutti… c’è proprio chi usa i social per manipolare la propria immagine, mettersi una maschera e farsi percepire come vuole.

Ma facciamo finta che a tutti interessi l’autenticità: puoi scegliere di usare l’app BeReal, diventata la beniamina della stampa e di una fetta di utenza hipster – me compreso naturalmente – perché ti costringe a scattare foto quando vuole lei.

Ti arriva una notifica e hai due minuti per provare a scattare una foto semi-simultanea con la camera frontale e posteriore e mostrare al mondo dove se e cosa fai, senza filtri e senza mentire.

Poi vabbè, si può anche pubblicare più tardi, ma allora cade il 99% del senso della app.

Pe cui, da buon esploratore di questi approcci alternativi all’immagine di noi, ho attivato SOLO le notifiche di Bereal per 30 giorni – non so se te l’ho detto ma vivo senza notifiche attive sul telefono, poi magari ne parliamo in un altro video – e sono riuscito quasi sempre a fare foto istantaneamente.

Ovviamente non mentre facevo consulenza a qualcuno o una lezione online, perché il rispetto viene prima.

Alla fine ho totalizzato 28 scatti perché per due volte la app è crashata e non ha pubblicato e io me ne sono sbattuto.

Vediamo: vita privata, lavoro, progetti personali, svago… vabbè direi che mi posso ritrovare in questi contenuti, in questa fase della vita.

Queste foto casuali in qualche modo riassumono un po’ quello che ho fatto nel mese in oggetto.

Però, da qui a dire che ‘ste foto mi rappresentano più di contenuti che pubblico altrove… ce ne corre, e alla fine ti dico perché.

essere autentici social media

4 Metodi per essere autentici senza difficoltà online

Adesso però ti porto a scoprire 4 metodi semplici che ho constatato funzionare quando vuoi capire cosa significa mostrarsi reali online

1.      Dopo aver fatto una foto, scritto una battutina, un pensiero, etc. lasciali un attimo lì. In bozza. Pensaci su. Meglio sentirsi sicuri di quello che si mostra. Chiediti: “sta cosa mi rappresenta davvero? È questo che sono? Che voglio essere nel profondo dell’anima? Si tratta di quello che voglio dare a vedere?”

2.    Le cose positive sono belle eh, per carità, ma se metti in piazza solo la patina senza mai esporre qualche difficoltà, fragilità, paura… beh difficilmente ti troveranno una persona che si racconta per come realmente è

3.    Usa i filtri, ritocca le foto, cambia dettagli, pulisci, rifinisci… in modo consapevole. Tanto prima o poi qualcuno ti vede nel mondo reale, oppure qualcuno ti tagga in una foto presa di rapina.

4.    Sbattitene dei “mi piace” e del giudizio degli altri. Non hai idea di come la vita ti migliora quando inizia a fregartene di quanti pollicini ti arrivano a casa. Tanto, tutti vedono cosa fai, pochi ti daranno soddisfazione. Scialla e pubblica quello che ti senti e ti fa stare bene, non quello che credi ti farà ottenere l’approvazione altrui.

Autenticità deriva dal greco e significa autore, che opera da sé, ma anche che ha autorità su se stesso.

Capirai che è una sfumatura diversa dal “vero” che molti strimpellano, un’aspettativa differente.

Qualcosa che ha più a che fare con l’autostima e la tua capacità di coltivare relazioni (online e offline) sane e positive.

Essere autentici in un mondo digitale: uno studio e la mia posizione

Imparare ad essere autentici, nella mia umile opinione, significa principalmente rimanere fedeli ai propri valori e alle proprie convinzioni in qualsiasi cosa che si fa, nella vita reale e anche online. E quello che decidiamo di pubblicare su web e social ci rappresenta esattamente anche se è filtrato, a volte proprio perché è filtrato.

Poi io sono estremo e ho pure scritto valori e convinzioni sulla homepage del mio sito web, così chi arriva più o meno si fa un’idea con chi ha a che fare e valuta se sono allineato in quello che faccio.

Concedersi la libertà di essere se stessi in modo consapevole e libero dalla paura dei giudizi, sui social media, fa persino bene, come ha dimostrato uno studio della Columbia University pubblicato su Nature grazie a complessi test di personalità: più la gente creava contenuti in linea ai risultati dei test, più aveva benessere psicologico.

Ma per i social non si tratta semplicemente di non usare dei filtri, come dice Bereal, che sta a puntare il faretto sull’aspetto fisico o non selezionare cosa pubblicare, puntando sull’aspetto “istantaneo” della vita.

Alla fine, quello di pubblicare una foto nell’esatto momento in cui ci viene richiesto mi pare un giochetto un po’ forzato e sterile. Carino eh, divertente eh, finché uno non si stanca del meccanismo.

La nostra trasparenza non si esprime mostrando che siamo in bagno, o sul treno, o a fare la spesa, momenti che magari non hanno alcun valore e non aggiungono niente alla nostra persona e la nostra immagine. Insomma, non siamo più veri perché viviamo una vita con tempi morti.

Per me, una persona che sui social decide di mostrare sempre e solo gli stessi aspetti e le stesse immagini, dimostra già di avere un certo tipo di valori. Solo sorrisi, solo feste, solo successo, solo lavoro, solo alpha mindset.

E magari quelle persone le elimino dalla mia vita, virtuale e reale.

E tu come utilizzi i social per essere davvero in grado di esprimere autenticità?

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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