A volte la solitudine può essere un’esperienza positiva.

Stare da soli ci dà la possibilità di avere dei momenti di riflessione, conoscere meglio noi stessi e sviluppare la nostra autostima.

Ma cos’è esattamente la solitudine?

Si può definire come lo stato emotivo provato quando una persona non ha contatti socialmente significativi o interazioni umane che soddisfano le proprie necessità psicologiche.

La solitudine non riguarda solo la mancanza di amici e familiari, ma anche la mancanza di contatti che hanno una particolare profondità con gli altri.

Inoltre la solitudine, pur essendo considerata generalmente (a torto) una condizione negativa, può avere anche un lato positivo.

In effetti la solitudine può essere considerata una risorsa, in quanto aiuta ad aumentare la propria autostima, a migliorare le relazioni con gli altri e consente di rafforzare il proprio io.

Lo scrittore psicoanalitico britannico Adam Phillips esamina i meccanismi psicologici e le patologie alla base della nostra avversione per stare da soli in un saggio intitolato “On Risk and Solitude” (Sul rischio e la solitudine): perché la capacità di annoiarsi è essenziale per una vita piena?

“Tutti i problemi dell’umanità derivano dall’incapacità dell’uomo di stare seduto tranquillamente in una stanza da solo“.

Lo diceva lo scienziato e filosofo francese Blaise Pascal, a metà del 1600.

E poi, come non condividere le parole di un pensatore anticonvenzionale come Friedrich Nietzsche?

Per questo vado in solitudine, per non bere dalla cisterna di tutti. Quando sono in mezzo ai molti, vivo come vivono i molti e non penso come penso veramente; dopo un po’ sembra sempre che vogliano bandirmi da me stesso e privarmi della mia anima e mi arrabbio con tutti e ho paura di tutti.

solitudine

In epoca più recente, uno dei più grandi artisti del cinema, il regista russo Andrei Tarkovsky ha condiviso il suo consiglio ai giovani:

“Imparate a godere della vostra stessa compagnia”.

Ma è davvero possibile tornare a esercitare la nostra necessaria solitudine, nell’era del “tutto mostrato”, dei social media, del “se non appari non esisti”?

Phillips sostiene che sia fondamentale formare la nostra capacità di “solitudine fertile”:

La solitudine fertile è un concetto che può aiutarci a capire meglio come stare da soli può influenzare positivamente la nostra autostima.

Si tratta di un approccio che implica il ritiro volontario dalle relazioni sociali per raggiungere l’equilibrio interiore e la serenità.

Non è essere isolati o vivere in uno stato di depressione, ma piuttosto usare del tempo da soli per riflettere sulla propria vita e ricaricarsi spiritualmente.

[Le immagini di questo articolo sono state generate da un'intelligenza artificiale]
Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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