Si sente spesso parlare di crescita personale, in ambito professionale e non soltanto.

Ma di cosa si tratta?

Questo articolo ti aiuterà a comprendere meglio questo argomento e, soprattutto, scoprire la sua importanza nel percorso di vita di ogni individuo. 

Sono anni che mi dedico a questo percorso – ormai divenuto anche una professione – e non finisco mai di imparare qualcosa di nuovo ma soprattutto distinguere le cose utili dal “rumore di fondo”.

Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza, insieme.

Iniziamo!

Cosa significa crescita personale?

Con crescita personale si intende uno sviluppo di un soggetto, da una prospettiva umana ma anche sociale.

Si considera, quindi, un arricchimento, una maggiore consapevolezza delle proprie esperienze e capacità.

Una conoscenza approfondita di se stessi porterà a migliorare ogni giorno di più, sia sul piano privato che su quello professionale.

Il processo che ci porta a fissare obiettivi di crescita personale nasce da una volontà intima, dall’intenzione di prendere una posizione mettendosi in gioco, scegliere di essere parte attiva nella propria vita.

Come si mette in pratica la crescita personale?

Errare è umano.

Questa frase deve essere tenuta a mente poiché sarà uno dei punti di partenza nella nostra indagine.

Per crescere bisogna sbagliare, cadere e rialzarsi, senza demonizzare l’errore.

Il rischio diventa in questo modo una parte insostituibile nel processo di maturazione, e il dubbio, in quanto aleatorio, non può che presupporre – anche – lo sbaglio.

Diventa perciò necessario cambiare, prima di tutto, la propria posizione sull’equivoco.

Iniziare a considerare l’errore come parte del processo, porterà ad un’accettazione e, con ciò, a rendere possibile una maggiore predisposizione al pericolo.

Parola chiave nello sviluppo personale è l’apertura.

Presupposto del miglioramento è la propria disponibilità ad uscire dal proprio agio (quella che tanti definiscono “comfort zone”) facendo della propria quotidianità una continua avventura, una ricerca incessante.

All’interno di questo percorso personale non si possono tralasciare le emozioni: come viviamo un evento o reagiamo ad una specifica situazione.

Va considerato, infatti, come la maggior parte delle volte siano proprio i sentimenti a fermarci davanti all’errore.

Come si reagisce in modo positivo al fallimento?

Risulta certamente complesso fare i conti con la propria parte emotiva e vedere come un’occasione un momento di sconforto non è affatto banale.

Bisogna però tenere a mente come questo sia il primo passo per intraprendere un percorso di crescita personale.

Vivere lo sbaglio in modo meno colpevole, accettarlo come parte fondamentale del processo, condurrà ad un’apertura, ad un’uscita dalla propria zona di comfort e a un’apertura a ricevere il rischio come elemento necessario per crescere.

Accogliere l’errore consentirà una riflessione più libera, un’indagine personale più approfondita e priva di tutti quei timori propri della fragilità di ciascuno di noi.

Ricorda che la crescita personale è l’accrescimento di una consapevolezza: del sé, dei propri errori e di come questi non siano altro che uno strumento per migliorarsi.

È proprio su questo aspetto che è necessario riflettere: così come lo sbaglio è perfettamente umano lo sono anche le debolezze.

Per quanto possa sembrare complicato, l’unico modo per crescere è esaminare i propri limiti, comprenderli, accettarli e soprattutto affrontarli.

Solo attraverso questa presa di coscienza sarà possibile rinnovarsi e gettarsi in nuove esperienze, esterne ai confini della nostra sicurezza.

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5 metodi di crescita personale per te

Ora che le dinamiche sono chiare, per iniziare un percorso di crescita personale, ecco cinque consigli che ti aiuteranno ad essere la migliore versione di te.

1. Non farti fermare dai pregiudizi mentali

Come già detto, l’apertura è un requisito essenziale e un’opportunità per migliorare se stessi.

Che si tratti di una disponibilità al cambiamento, ad una nuova avventura, ad una continua ricerca o a nuove conoscenze, l’attitudine alla novità non può mancare.

Spesso, però, questa intenzione è frenata dalla paura dell’ignoto, la quale conduce inevitabilmente a generare dei pregiudizi.

Per proteggerci dall’esterno, infatti, ergiamo muri a difesa della nostra comfort zone.

Più solidi sono i nostri limiti e la nostra sicurezza nell’agio, più sarà difficile abbatterli e fidarsi di ciò che accade.

Non è un caso come tutto questo si relazioni alla nostra percezione dell’errore: vivere in modo più sereno il fallimento porterà ad accettare con meno timore gli eventi esterni.

Il pregiudizio mentale non è altro che uno scudo.

Considerare ciò che ci circonda non più come una minaccia ma come una nuova possibilità eliminerà il bisogno di protezione.

Perciò, affinché si riducano i pregiudizi, è necessario pensare al cambiamento come ad una fonte di ricchezza, vedendo il bicchiere mezzo pieno e non quello mezzo vuoto.

Si dovrà pensare alla novità come una possibilità e non come al rischio dello sbaglio.

Guarda all’ignoto con una speranza diversa, senza la paura di vedere e vivere in modo nuovo.

Rifugiarsi nella propria sicurezza non è la soluzione, bensì il frutto di una visione negativa del fallimento.

Proteggersi dall’errore è un istinto naturale della nostra mente, la quale può arrivare a distorcere la percezione di ognuno di noi.

Esempio di questi tranelli mentali sono i bias cognitivi.

Questi non sono altro che deviazioni elaborate dal nostro inconscio.

Si tratta quindi di una visione soggettiva che modifica la realtà: non è altro che il caso estremo e non consapevole di pregiudizio mentale.

Ricorda come un miglioramento personale implichi consapevolezza: di te e dei limiti che ti imponi.

Non considerare il pregiudizio come una barriera, ma come una linea per un nuovo inizio.

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2. Non smettere mai di imparare

Uno dei metodi migliori per arricchirsi è sicuramente imparare.

Acquisire informazioni è una delle dimostrazioni più importanti di apertura all’ignoto.

Nel processo di apprendimento non si può far altro che tornare bambini: sembrerà un’esagerazione ma si tratta di una condizione necessaria alla conoscenza.

Prima di comprendere e assimilare bisogna aprirsi a nuove nozioni, nuovi stimoli.

Inoltre, considera la sperimentazione come parte fondamentale del processo.

Fare esperienza fa crescere attraverso alti e bassi.

Molti studenti avranno fallito un esame ma non per questo hanno abbandonato i loro studi.

Banale a dirlo ma ricorda che anche le menti più illuminate spesso falliscono.

Un errore non deve compromettere la tua disponibilità ad apprendere di nuovo.

3. Allena la tua consapevolezza

Cosa vuol dire essere consapevoli?

Avere cognizione di ciò che si fa e di come questo venga percepito è uno degli aspetti fondamentali per avere piena coscienza di sé.

Nel concreto, questo significa comprendere le proprie possibilità, da un lato i pregiudizi da abbattere e dall’altro le proprie abilità da mettere in pratica.

Analizza i limiti della tua zona di comfort, esamina le tue capacità e usale per valicare i confini che ti auto-imponi.

La consapevolezza è frutto di una maturazione, sia interna che esterna.

Risultato di una migliore percezione di se stessi e dei propri comportamenti saranno maggiore responsabilità e forza decisionale.

Leggi anche: Come aumentare la tua consapevolezza

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4. Cambia abitudini e mettiti alla prova

Un’abitudine è tale perché ripetitiva.

Uscire dalla monotonia e rinnovarsi risulta per questo molto complicato.

Ma quanto può influire positivamente modificare la propria routine?

La consuetudine non è altro che una declinazione, sul lato pratico, della nostra zona di sicurezza.

Per questo spesso il tran-tran, per quanto noioso e a volte dannoso, si configura come una certezza della quale abbiamo bisogno e che non vogliamo abbandonare.

Accettare il cambiamento e mettersi alla prova sono indici di una crescita personale.

Una consapevolezza più solida delle tue capacità ti darà un impulso verso il nuovo, accogliendo con sicurezza le sfide di ogni giorno.

Leggi anche come si fa a cambiare abitudini

5. Ikigai: trova il tuo obiettivo di vita

Ikigai è una parola giapponese che può essere tradotta con “ragione” o “obiettivo di vita”.

La ricerca di questo concetto spinge ad analizzare le tue passioni ma anche i tuoi propositi professionali.

È qui che la propria crescita personale si fonde con il piano sociale e professionale.

L’Ikigai, infatti, porta ad esaminare i propri interessi con l’intento di trasformarle in un impegno a lungo termine.

Questo ti permetterà di trovare il tuo posto nel mondo.

ikigai crescita personale
Non è un caso se questo scarabocchio dell’IKIGAI sta fisso sulla mia bacheca personale.

Si tratta dell’incontro tra la consapevolezza delle tue capacità, le tue ambizioni e le necessità della società.

Il tuo obiettivo di vita è una tua passione, intrapresa come lavoro e messa al servizio della civiltà.

È così che si ottiene una vita felice, trovando la propria ragione di vita.

Inoltre, l’Ikigai si sviluppa attraverso le proprie esperienze ed è parte dell’interiorità di ognuno di noi.

Possiamo quindi dire che la felicità è dentro di noi?

Può darsi, il primo passo per trovarla è sicuramente la consapevolezza.

Sapere di poter raggiungere i propri obiettivi non può che essere il modo migliore per iniziare.

Qui ha dedicato un intero articolo al concetto di Ikigai

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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