Ogni volta la stessa storia, hai appena chiuso un libro fantastico, pieno di concetti interessanti e ti chiedi come ricordare quello che si legge o si studia.

Quante volte capita di trovarsi davanti pagine ricche di consigli, riflessioni e perle che cambieranno la nostra vita per sempre… e poi non riuscire a memorizzarne neanche mezza?

Mi è capitato spessissimo, in passato, di trovarmi in una situazione in cui avrei potuto usare le intuizioni contenute in qualche libro esaltante e accorgermi di averle completamente dimenticate.

Amo la lettura, ma so benissimo che il tempo è la nostra risorsa più preziosa: ogni volta che si “nuota” tra le pagine di qualche volume importante, è utile sapere come ricordare quello che si legge per non disperdere quel capitale di informazioni.

In questo articolo vediamo come migliorare la memoria con alcune tecniche semplici e alla portata di tutti, in modo che studiare libri sia sempre e comunque un piacere.

Come ricordare le cose, prima ancora dei libri

Ok, qualcuno a questo punto potrebbe già essersi fatto una domanda: come posso ricordare quello che leggo se non riesco a ricordare le cose più semplici della vita?

Nomi, dettagli, indirizzi, numeri, appuntamenti, scadenze… e chi più ne ha più ne metta.

Si tratta della cosa più normale del mondo.

Così come semplice è il primo e più efficace sistema per memorizzare qualcosa.

Per ricordare le cose dobbiamo abituarci a pronunciarle ad alta voce.

In poche parole, è buona regola mettersi a ripetere un’informazione appena possibile, non appena ci viene data.

Così come ripetere un concetto, una frase o un aforisma per fissarlo nella memoria.

In questo modo il cervello rende sua una cosa, esattamente come il testo di una canzone o una formula standard di lavoro ci entra in testa a furia di sentirla pronunciare o di pronunciarla.

Ricorda: imparare è un concetto che si lega all’esperienza, più riusciamo a fare qualcosa “nostro”, più riusciamo a ricordarlo quando è utile.

Se non trovi il tempo di ripetere, fissare e metabolizzare quello che hai letto o ti è stato detto, non sarai in grado di usare le informazioni.

Chiarito questo concetto, andiamo avanti e vediamo ulteriori tecniche e strumenti per ricordare quello che si legge o si studia.

Verità che ho imparato sulla mia pelle per ricordare quello che si legge

C’è voluto diverso tempo per rendermi conto che uno degli strumenti più efficaci per memorizzare le cose e i contenuti dei libri era una tecnica semplice come la ripetizione ad alta voce.

Nel corso degli anni ho anche vissuto gioie e dolori dell’essere un lettore forte e di far parte di un mondo dove le fregature, le delusioni e le miserie sono sempre dietro l’angolo.

Ecco quindi, umilmente, cinque consigli di vita per chi vuole ricordare quello che legge.

  • Come per tutte le cose della vita, la qualità di quello che leggi conta più della quantità di cose che leggi. Leggere un libro al mese invece di venti, ma apprezzarlo e metabolizzarlo al massimo ti darà più soddisfazione di uno sfogliare compulsivo per pigliare qualche nozione sparsa.
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  • Non mi piacciono i riassunti dei libri. Tantissimi libri hanno troppe pagine rispetto a quello che davvero hanno da dire? Assolutamente sì. Ha senso saltare del tutto intere pagine? No. Chi ci dice che non potremmo trovare cose illuminanti nelle divagazioni d’autore, laddove chi ti vende riassunti vuole solo la frase d’effetto o il concetto cardine? Dopo anni, mi sento di dire: anche meno riassunti, più letture complete e rischi calcolati.
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  • La vita è troppo breve per leggere libri che non ti convincono (come per film, serie, musica). Non è un peccato mortale abbandonare un libro. Pensala così: lasci qualcosa che senti inutile per impiegare tempo nel curiosare altrove. La regola è: inizia molto, finisci solo ciò che secondo te merita.
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  • Strumenti di lavoro: carta e penna. Sul serio, app e tremila oggetti fichissimi sono superflui. Utili ma superflui. Per aiutarti a ricordare quello che leggi ti basta il minimo.
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  • Il mito della lettura veloce è una sonora stupidaggine. Ognuno di noi ha la sua velocità di lettura ottimale, oppure ha più difficolta su certi argomenti e stili e impiega più tempo per leggere. Saltare di parola in parola e riga in riga per assorbire delle approssimazioni non è affatto come leggere per ricordare. Tanto che rileggere è un consiglio sempreverde per memorizzare i concetti dei libri…

Ricordare quello che leggi? Inizia scegliendo i libri giusti

“Pensa prima di parlare. Leggi prima di pensare”

Fran Lebowitz

Sembra una sciocchezza, ma leggere i libri giusti aiuta a ricordare meglio quello che si legge.

Per un lettore compulsivo o una persona curiosa è veramente facile perdersi nel mare dei testi che esistono su svariati argomenti, sia romanzi sia saggi.

Non solo in fase di scelta, ma anche durante la lettura a volte non è facile capire se il libro abbia qualcosa di utile per noi.

Più sotto, nella sezione su come prendere appunti, ti consiglio anche una tecnica particolare.

Non tutti i libri, mi piange il cuore a scriverlo, meritano il nostro tempo e la nostra attenzione.

Spesso però ci riempiamo di volumi (parlo per esperienza), le nostre librerie esplodono, le mensole crollano, i comodini traboccano, le scrivanie si sviluppano in altezza…

La bulimia culturale non è mai una grande mossa.

Non dobbiamo leggere per forza tutti i bestseller, i classici o quello che ci consigliano gli “espertoni” del settore.

Possiamo e a volte è utile darci un’occhiata, iniziarli, leggere almeno l’inizio di qualche capitolo.

Ma niente ci vieta di lasciarli da parte se ci rendiamo conto che non fanno per noi.

Anche la lettura per studio e formazione deve essere piacere, non costrizione.

Se è una costrizione, al 99% ti resterà poco o nulla di quello che leggi, nonostante le migliori tecniche e i tuoi sforzi.

Il mio consiglio per scegliere bene si divide in tre parti:

  • Seleziona argomenti che ti stanno davvero a cuore e che pensi ti permettano di crescere o migliorare, non le opere “che tutti leggono” o “di cui tutti parlano”
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  • Informati quanto più possibile in giro e isola i titoli che vedi citare dalle fonti più autorevoli con una ponderata “triangolazione”â €
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  • Sbattitene delle recensioni che trovi in giro sui vari ecommerce: prova a leggere e segui solo il tuo istinto
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Ricorda: vale quello che per te risulta più interessante e pertinente: in questo modo aumentano esponenzialmente le probabilità di ricordare i contenuti.

Devi sapere cosa vuoi ottenere da un libro.

Se non leggi con curiosità e passione, non ricorderai davvero quello che leggi.

Consigli per leggere in modo intelligente e ricordare quello che si legge

Stai leggendo un saggio su un argomento che ti interessa?

Comincia sfogliando l’indice, dai un occhio alla prefazione, corri a sfogliare la bibliografia in fondo.

Un buon libro ha sicuramente una ricca bibliografia che ti aprirà le porte ad altre decine di testi interessanti: se non c’è, qualcosa non va.

Prendi appunti per ricordare quello che leggi

Prendere appunti è una delle tecniche più importanti per ricordare quello che si legge, perché ti costringe a riflettere ma soprattutto lascia una traccia tangibile del tuo impegno.

Molto spesso mi viene chiesto:

“Qual è la migliore app per prendere appunti?”

Risposta: nessuna. Esistono centinaia di programmi comodi e utili, ma il problema è che sono digitali.

Per me, quello che è digitale deve arrivare in seconda battuta, soprattutto quando ci si approccia alla lettura costante e alla memorizzazione dei testi.

Carta e penna: come dicevo sopra, non c’è modo migliore per fissare concretamente qualcosa nella nostra testa e renderlo vera e tangibile.

E questo non vale solo per la saggistica, sia chiaro: prendere appunti su romanzi e racconti ti aiuta a capire cosa ti piace o non ti piace di un certo autore, di un certo genere, ti aiuta a capire meccanismi e strutture della letteratura.

Il mio sistema per prendere appunti

Adoro che i miei appunti e i miei riassunti (dopo ci arriviamo) prendano il giusto spazio nella mia stanza.

Sono soddisfazioni. Più spazio occupano quaderni, taccuini e bloc notes, più vedo concretamente il mio impegno e i suoi risultati.

Un modo efficace per capire quanto stiamo ottenendo dal nostro impegno. Ricorda, il nostro cervello ha bisogno di soddisfazione e niente è come VEDERE i risultati che crescono davanti ai tuoi occhi.

Mi piace utilizzare quaderni e taccuini grandi.

Anche di un certo valore.

E sai perché? Perché quando spendi soldi ti senti più responsabile, tratti meglio le tue cose e sei spinto a mettere a frutto gli strumenti.

Questi sono i taccuini a cui mi affido negli ultimi mesi:

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Per quanto riguarda la scrittura, mi affido generalmente a pennarelli a punta fine.

Il mio consiglio è un pennarello con la punta da 0.4 millimetri.

Uso soltanto due colori: nero e rosso.

Con il rosso segno i titoli dei capitoli, le parole chiave e i concetti che raccolgono al loro interno più contenuti utili e interessanti.

Con il nero tutto il resto: frasi, citazioni, elenchi puntati, collegamenti.

Se c’è una cosa che ritengo nemica dell’ordine mentale è la sovrabbondanza di colori.

E non perché odio i colori (ho due cassetti pieni di matite e pennarelli di ogni tipo).

Penso che quando ci si approccia seriamente alla lettura, sia necessario mantenere un approccio minimale.

Per questo anche gli appunti devono essere brevi e significativi.

Certo, c’è molto lavoro da fare, ma se fosse facile saprebbero farlo tutti, no?

Questi sono un paio di consigli, ma naturalmente puoi usare delle semplicissime (e adorabili) penne BIC.

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Qualche riga sopra ti dicevo che ho un metodo per capire se il libro mi sta dando quello che mi aspetto.

Sulla prima pagina dei tuoi appunti, scrivi il titolo e poi due o tre righe sull’autore, l’argomento e quello che ti aspetti di trovarci dentro.

Ricordi? Solo se fissiamo su carta le cose le abbiamo ben presenti sempre.

Dopo i primi tre-cinque capitoli o le prime 50 pagine, torna a leggere quelle poche righe.

La lettura si sta rivelando soddisfacente?

O magari è il caso di andare avanti saltando di capitolo in capitolo per vedere se è il caso di continuare?

Questo piccolo trucco ti aiuta a capire cosa cerchi davvero e non perdere tempo.

Tip per ricordare quello che si legge: i segnalibri

Sto per scrivere una cosa che scandalizzerebbe il me stesso di qualche anno fa:

i libri non sono un oggetto sacro.

Ok, forse scandalizzo anche te.

Ma intendo proprio i libri sul piano materiale, non spirituale.

I miei libri cartacei sono pieni di segnalibri, sottolineature, piccole note (ma non “orecchie”).

Quelli digitali hanno un sacco di note e frasi evidenziate.

Dimentica quello che ci hanno insegnato da bambini.

Devi strapazzare il libro, consumarlo in pieno, riempirlo della tua presenza.

Più metti segnalibri, più attiva sarà la tua mente durante la lettura.

Questo ti aiuta a ritrovare punti importanti ma anche “segnare il territorio” man mano che avanzi, una cosa che stimola il tuo cervello a proseguire e fare attenzione.

Non c’è bisogno di usare strumenti ingombranti.

Personalmente, utilizzo questi piccoli segnapagine colorati:

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Il libro ti annoia? Molla tutto

Come ho detto in apertura, uno dei migliori regali che puoi farti è liberarti della convinzione che sia doveroso finire quello che inizi a leggere. Vedi alla voce fallacia dei costi sommersi.

Non solo non c’è alcun obbligo nel portare a termine una lettura che ci sembra inutile, ma oltre allo spreco di tempo puoi inquinare la tua visione di un argomento o di una disciplina a causa di un autore che non è capace di coinvolgerti.

“I libri cattivi sono veleno intellettuale; distruggono la mente.”

Arthur Schopenhauer – Del leggere e dei libri

Essere ottimi lettori, capaci di ricordare quello si legge, significa essere spietati e non lasciare spazio alle perdite di tempo.

Applicazione pratica?

Leggi le prime 50 pagine di un libro e decidi se per te vale la pena finirlo.

Che sia un saggio o un romanzo, se dopo 50 pagine non hai alcuna voglia di sapere come prosegue, se l’autore non ti ha tirato dentro la sua tesi o il suo mondo… adios

A quel punto puoi leggere le prime due pagine dei capitoli successivi e vedere se qualcosa attira la tua attenzione o ti stimola mentalmente.

Se anche questo tentativo di salvare il salvabile si rivela infruttuoso…

Beh, non puoi dire di non averci provato.

Come riassumere un libro per ricordarlo meglio

Riassumere i libri per ricordarli meglio è un must e per me ha sempre funzionato.

La pratica di sintetizzare un’opera nei suoi punti essenziali è uno dei metodi più famosi e funzionali per riuscire a ricordare quello che si legge.

Accanto ad un file (foglio di calcolo) dove tengo nota di tutti i miei libri e le mie letture, ho molti quaderni fisici nei quali trascrivo le mie osservazioni mentre leggo, per poi alla fine fare un riassunto ragionato.

In questo modo, oltre ad avere le citazioni più rilevanti a portata di mano, posso anche avere sott’occhio in modo veloce quello che un libro mi ha lasciato nei suoi punti chiave, anche a distanza di anni.

La regola che mi sono dato è di non superare le cinque pagine per singolo riassunto.

Alla fine la sintesi non sostituisce l’esperienza del libro, ma all’occorrenza, segnando pagine e capitoli, posso andare facilmente a recuperare velocemente anche dalla fonte quello che mi serve.

Ecco alcuni consigli utili per mettere in pratica questa buona abitudine:

  • Leggere concentrati: Non finirò mai di dirlo. Per leggere non bisogna avere attorno alcuna distrazione. Per isolare i concetti fondamentali e comprenderli prima di trascriverli a modo nostro, la concentrazione deve essere duplice. Un buon modo per concentrarsi mentre si legge è avere nelle orecchie un tappeto sonoro adatto, ad esempio la musica lo-fi a cui ho dedicato un articolo.
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  • Sottolineare il testo: cartaceo o digitale, non importa. Il testo vive attraverso le tue note e evidenziazioni. Ma che siano mirate e consapevoli! Per favore niente “tutto sottolineato”. Il tuo lavoro di selezione è fondamentale.
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  • Organizzazione: farai un sunto di ogni singolo capitolo? Scriverai quello che ti colpisce man mano che ti addentri fra le pagine? Avanzerai evidenziando concetti e poi alla fine farai il bilancio di quanto ti è sembrato importante? Decidi da subito come impostare il tuo metodo di lavoro.
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  • Catalogazione: quaderni, agende, fogli digitali hanno bisogno di essere ordinati per non perdere tutto il lavoro: ogni riassunto deve essere facilmente accessibile. Trova il metodo più adatto a te per capire dove hai sistemato ogni singolo testo. Per me funziona il metodo analogico + digitale: adesivo con titoli e numeri progressivi sulle copertine dei quaderni e trascrizione digitale in un file su Google Drive.
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Libri sulla memorizzazione: 4 titoli utili

Facciamo un piccolo break per dare un’occhiata a quelli che sono i migliori libri che parlano di memoria, metodi di memorizzazione e varie tecniche per ricordare cose e letture.

Attenzione, non sono libri magici: richiedono attenzione, applicazione e… sì, dovrai ripetere qualche concetto ad alta voce oltre a prendere appunti e mettere in pratica la teoria.

Iniziamo da un libro basilare ma molto chiaro, che arrivato all’ennesima edizione aggiornata riesce a farci comprendere come tenere a mente varie informazioni.

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Qui si entra in ambito più profondo con Nikolai Konrad, da anni ai primi posti dei campionati mondiali della memoria: avremo la descrizione di varie mnemotecniche per migliorare le capacità di ricordare ciò che si apprende.

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Un altro campione di memoria, Sébastien Martinez, ci guida in questo bestseller a superare il “monotono metodo della ripetizione” per l’arte della memorizzazione veloce… non ne vado pazzo ma le idee che arrivano dagli antichi greci e romani non sono affatto male.

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Chiudo con uno dei piccoli classici italiani del genere, un percorso pratico pieno di suggerimenti, indicazioni e prove per riuscire a padroneggiare la memorizzazione in soli 21 giorni. Dalle mappe mentali alle mnemotecniche, soluzioni a portata di mano per cercare di evitare gli sprechi di tempo. 

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Cosa fare per ricordare quello che si legge una volta finito il libro

Hai finito un libro. E adesso?

Gli appunti non sono tutto.

I riassunti sono comodi e utili ma possono prendere la polvere.

Molte volte ho messo “l’arte da parte” e l’ho dimenticata.

Ci sono poche e semplici cose che devi fare per ricordare quello che leggi.

Ecco alcuni spunti e domande da farti per tirare fuori il massimo dalla lettura.

  • Metti in pratica quello che hai imparato
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  • Scrivi una recensione di venti righe del libro
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  • Dove posso applicare quello che hai letto?
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  • Posso insegnare queste cose a qualcuno?
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  • Ci sono questioni che non ho ben chiare?
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  • Posso raccontare a qualcuno quello che ho imparato?
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Prenditi il tempo necessario per fare capire come implementare le lezioni chiave del libro.

A volte basta condividere le sensazioni sui social media.

A volte devi entrare a far parte di un club del libro.

In altri casi puoi unire il nuovo sapere ad aspetti del tuo lavoro.

L’importante è non lasciare che la lettura conclusa rimanga “lettera morta”.

Note, appunti e riassunti devono essere ricercabili

Dicevamo prima che è fondamentale organizzare tuoi appunti, note e riassunti.

Per quanto riguarda quaderni e taccuini, scrivo sul loro frontespizio (e a volte anche sul bordo) nomi di autori e opere, poi aggiungo tutto il loro contenuto in un file excel (o Google Fogli, che è comodo e gratis).

Il digitale è un grande aiuto in fatto di catalogazione, perché i programmi hanno la funzione di ricerca per parola chiave che ti permette di trovare in ogni momento il nome di un autore e il titolo di un libro e sapere dove andarli a cercare.

Volendo, puoi anche tenere un ulteriore quaderno riservato solamente al catalogo delle tue letture, dove trascrivere per ordine alfabetico titoli oppure nomi, con accanto il posto dove trovare le risorse che ti servono (libro fisico o digitale, riassunto, appunti)

Tutto sommato, non importa quale sistema utilizzi: l’importante è sapere che potrai sempre trovare le tue note in futuro.

Se utilizzi un lettore digitale per ebook, salva periodicamente il file delle tue note e dei passaggi evidenziati: non si sa mai!

Se sei indeciso, affidati a un Kindle Paperwhite: tutti i tuoi dati finiscono in un semplice file TXT che puoi trascinare sul tuo PC ogni volta che vuoi, collegando il dispositivo via USB.

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Dedica molta cura al tuo “catalogo del sapere”: è una risorsa inestimabile.

Pianifica di riservare tempo all’organizzazione e alla revisione delle tue note.

Non mi stancherò mai di sottolineare quanto sia preziosa una vera e propria banca di idee e ispirazioni.

Rileggi (quello che davvero merita)

C’è una citazione che amo particolarmente.

Riflette il vero senso del leggere per scoprire, imparare e crescere:

Si deve leggere solo per scoprire ciò che va eternamente riletto.

Nicolás Gómez Dávila

Non è forse un’assoluta verità?

Ci sono libri che ci segnano, entrano in sintonia con noi e ciclicamente ci tornano in mente per la loro forza e i loro insegnamenti.

A volte sono lunghi, altre volte brevissimi. Sono saggi fluviali o romanzi sintetici.

Letteratura di genere, ricerche scientifiche, raccolte di aforismi.

Non importa: ricordare quello che si legge è più facile quando troviamo dei libri di cui ci innamoriamo.

Per questo il consiglio è: leggere, leggere, leggere.

Prendere appunti. Evidenziare. Mettere segnalibri. Fa riassunti.

Vivere i libri.

Rileggi immediatamente un libro che trovi fantastico appena l’hai chiuso.

Citalo a te stesso davanti allo specchio.

Leggi ad alta voce i tuoi appunti e il tuo riassunto più volte.

L’obiettivo non è MAI leggere tantissimi libri: è ottenere le migliori informazioni possibili.

La rilettura di buoni libri è tempo speso bene.

La ripetizione è cruciale per fissare le cose nella memoria.

Come ricordare quello che si legge: conclusione!

Spero ti sia piaciuto questo lungo articolo pieno di consigli e informazioni.

Adesso puoi condividerlo! Trovi i bottoni qua vicino.

Ho cercato di raccontarti quelle che ritengo le cose più utili per la lettura e la memoria.

Naturalmente sono curioso di sapere cosa ne pensi e quali sono le tue tecniche.

Puoi scrivermi su Instagram oppure inviarmi un messaggio.

Oppure offrirmi un caffé.

In ogni caso, grazie per aver letto tutto!

Alla prossima 🙂

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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