Se c’è una cosa difficile da catalogare, sono gli stati d’animo.

E poi ci sono quelli doppiamente difficili: quelli che “stanno in mezzo”.

Prendiamo ad esempio i periodi in cui ti senti preda di blocco e demotivazione.

Non è poi così facile da definire, no?

Non si tratta di burnout, di certo non è depressione.

Non ti senti addosso esaurimento e assenza di speranza, ma c’è qualcosa che non va.

Per questo, gli esperti hanno trovato il nome di “languire dentro”.

Un vago senso di immobilismo e di vuoto.

Troppo spesso la psicologia vede la salute mentale come un indicatore che va dalla depressione al benessere.

In realtà ci sono decine di stati intermedi e il languore è uno di questi.

Non sei al massimo delle tue capacità, la motivazione è flebile, la concentrazione un miraggio e non se ne parla di essere produttivi (o socievoli).

Il termine è stato coniato dal sociologo Corey Keyes, le cui ricerche hanno dimostrato che languire oggi, per così dire, può portare a seri disturbi mentali domani.

Ecco perché è importante esserne consapevoli e affrontare il problema.

Ti accorgi di perdere piacere nel fare le tue attività quotidiane o il diminuire dello slancio vitale?

Attenzione, perché spesso siamo indifferenti alla nostra crescente indifferenza verso il mondo.

Come sempre, possiamo iniziare dalle cose più semplici.

Ad esempio, essere onesti (con noi stessi prima ancora che con gli altri) quando ci chiedono “Come stai?”.

So che non è facile dare una risposta “scomoda”, ma esprimere correttamente i propri pensieri è del tutto accettabile.

Soprattutto, ci aiuta a dare un nome e un volto a quello che proviamo.

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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