Anche se sappiamo che rimandare quello che dobbiamo fare non è una cosa buona, lo facciamo lo stesso.

Matematico (e un po’ masochistico).

Conoscerai quell’interessante forma di abitudine al rimandare chiamata procrastinazione.

Questa forma di vizio è piuttosto irrazionale, perché viene attuata nonostante la nostra consapevolezza che le conseguenze possono essere molto negative.

Ma allora, anche se sappiamo che procrastinare possa effettivamente causare stress e ansia, perché la maggior parte di noi è incline a farlo?

Secondo alcune ricerche, la procrastinazione può essere legata a una serie di pregiudizi cognitivi, come la mancanza di pianificazione.

Vediamo meglio.

Il Bias del Presente

Nel campo della psicologia, i ricercatori definiscono la procrastinazione come la tendenza delle persone a ritardare l’esecuzione di compiti spiacevoli.

Il pregiudizio del presente (detto anche hyperbolic discounting) è la tendenza, quando si considera un compromesso tra due momenti futuri, ad attribuire un valore maggiore a quello che si verifica prima rispetto a quello che si verifica dopo.

Un esempio? Banalmente, non tenere conto delle conseguenze future delle nostre azioni.

Non riesco a trattenere la mia forza di volontà quando cedo alla tentazione e mangio l’ennesimo biscotto al cioccolato, nonostante sappia di dover ridurre gli zuccheri.

Non riesco a fare a meno di fare binge watching e guardare un episodio dietro l’altro di serie tv di cui m’importa a malapena, invece di fare quello che so di dover fare.

(Ne ho parlato in particolare nel mio libro Smetti di guardare Serie Tv del C****)

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Questo pregiudizio intrinseco, che porta a concentrarci sul piacere immediato, ha la tendenza a minare la nostra forza di volontà.

L’effetto psicologico di un evento – o il valore di una ricompensa – viene smorzato se l’evento si svolge più avanti nel tempo.

Di conseguenza, potremmo percepire gli effetti positivi del completamento di un impegno come se riguardassero qualcun altro invece che il nostro io futuro…

Quando procrastiniamo, stiamo scegliendo un’attività positiva per noi nel presente (come guardare video di gatti o stalkerare qualcuno sui social) rispetto a una conseguenza positiva più avanti, come la soddisfazione di completare un lavoro o di ottenere un buon voto.

In generale, siamo predisposti a scegliere un guadagno minore oggi rispetto a un guadagno maggiore domani, ma la nostra capacità di resistere a questo impulso varia da persona a persona.

Alcune persone sono più inclini a guardare al futuro, mentre altre sono più inclini a guardare al passato.

Il Bias dello Status Quo

Il nostro cervello tende a essere pigro e a evitare a tutti i costi il carico cognitivo.

Di conseguenza, siamo portati a evitare i compiti che ci costringono a cambiare mentalità o che esercitano un carico cognitivo su di noi…

…preferiamo di gran lunga rimanere nello stato mentale rilassato in cui ci troviamo in questo momento piuttosto che impegnarci in qualcosa di nuovo e faticoso!

A causa di questo pregiudizio, tendiamo a essere resistenti al cambiamento, poiché temiamo di pentirci delle decisioni che prendiamo (anche se anche non fare nulla è una scelta).

Il pregiudizio dello status quo può, ad esempio, portare al “pregiudizio dell’avversione alle perdite”.

Ciò significa che tendiamo a enfatizzare la nostra preoccupazione di evitare le perdite.

Di fronte al dubbio, ci diciamo che non dovremmo fare nulla.

È stato dimostrato che il dolore psicologico derivante dalla perdita di 100 euro è quasi doppio rispetto al piacere psicologico derivante dal guadagno di 100 euro.

In altre parole, le persone provano un dolore psicologico doppio quando perdono 100 euro rispetto a quando li guadagnano.

Non è un mistero, quindi, che le persone tendano a non voler assumersi dei rischi, rinunciando a ciò che possiedono in favore di qualcosa che “potrebbero” trovare più redditizio in futuro.

Vantaggi e svantaggi

La tendenza a rimandare è universale, le persone lo fanno indipendentemente da cultura, censo, età e via discorrendo.

La procrastinazione non è semplice pigrizia: a volte è un’opportunità per riflettere sulle circostanze incerte, ma bisogna affrontarla con consapevolezza.

Certo, aspettare a prendere certe decisioni o fare certe azioni sull’onda delle emozioni in qualche caso può anche essere una benedizione!

È importante notare però che spesso la procrastinazione può essere un ostacolo importante per portare a termine impegni personali, relazionali o il lavoro: questo può essere dovuto a un problema di benessere mentale che deve essere affrontato.

La procrastinazione è come una palla di neve che pian piano aumenta di massa diventando una valanga.

Più abbiamo difficoltà ad affrontare qualcosa, più la rimandiamo, più il senso di colpa viene interiorizzato, più è probabile che procrastiniamo… e così via.

Inutile dire che questo è un grosso fattore di autosabotaggio per la nostra vita.

Cerca di fare attenzione alle tue reazioni di fronte agli impegni e usa la tua mente in modo saggio per prevenire corse (e rimorsi/rimpianti) dell’ultimo minuto!

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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