Spesso il male di lavorare ho incontrato, parafrasando Eugenio Montale.

Anche le serie tv si stanno concentrando su questo grandissimo argomento, andando ad affondare il coltello nelle pieghe molli delle storture del capitalismo e il rapporto con l’essere umano.

Se su questo tema non posso che consigliare a praticamente chiunque SEVERANCE – SCISSIONE su AppleTv+, una novità di diverso registro ma comunque piacevole è The Consultant.

Si trova nel catalogo di Prime Video ed è sostenuta dalla performance impeccabile e luciferina di un sempre ammirevole Christoph Waltz.

La recensione di The Consultant non può che iniziare con un disclaimer: questa serie ha un registro grottesco e volutamente ambiguo.

In certi momenti sembra una comedy, in altri un thriller, in altri un mistery alla Twin Peaks.

Otto episodi da circa mezz’ora ciascuno rendono la visione scorrevole e appassionante, e la scrittura da manuale del cliffhanger rende difficilissimo lottare contro il binge watching (dannato effetto Zeigarnik!)

Non per niente l’autore del libro da cui è tratta la serie è Bentley Little, considerato uno degli eredi di Stephen King e apprezzato dallo stesso Re del Terrore.

Devi sapere quindi a cosa vai incontro: una storia che parte dalla verosimiglianza ma ti fa lentamente sprofondare in un gorgo dell’assurdo.

Senza però mai rinunciare a ficcanti critiche satiriche al mondo del lavoro e delle figure dirigenziali.

Una startup del settore videogame per smartphone, di quelle che guadagnano dai download e dalla pubblicità martellante (e gli acquisti in-app)… praticamente il Male… subisce uno scioccante lutto nei primi minuti della serie.

Da qui subentra un misterioso quanto suadente consulente (Waltz) che pur capendo poco o nulla della natura del business, sembra aver ereditato pieni poteri…

the consultant recensione

I dipendenti, tra cui i protagonisti, i bravi Nat Wolff e Brittany O’Grady, sono disorientati e sconvolti, ma come spesso accade, quando arriva un nuovo capo si rivela la vera natura dei lavoratori.

O forse sarà solo una gara per rimanere a galla?

Certo è che non appena si aprono spiragli – tra i licenziamenti – di mordere i propri pari come lupi nella steppa, non c’è esitazione.

Tutto questo mentre l’indagine sulla reale identità del consulente si fa sempre più spaventosa e stramba, dato che anche lui ce la mette tutta per rendersi “persone di interesse” e stravolgere la vita dei suoi “sottoposti”.

Non dirò di più, ma con colpi di scena ogni 15 minuti e situazioni al limite dell’assurdo, sempre controbilanciate da una descrizione di rapporti umani e professionali abbastanza credibili, The Consultant si configura come un piccolo guilty pleasure tutto da gustare.

The Consultant, la recensione in breve

Pro
  • Christoph Waltz e il resto del cast azzeccato e in parte
  • Le dinamiche disumane della gestione delle startup e del lavoro
  • Anche la critica ai videogame da smartphone e ai media è centrata
  • Otto episodi da mezz’ora, breve e spassosa
Contro
  • Il registro narrativo può non andare giù a tutti, è molto altalenante
  • Troppi personaggi sono a malapena abbozzati
  • Alcuni passaggi sono un po’ superficiali
  • Otto episodi da mezz’ora, troppo breve!

Tutto considerato, se come me ami le serie che trattano il mondo del lavoro in modo disincantato e grottesco, hai un debole per i videogame e adori i cattivi ben tratteggiati… cosa stai aspettando?

VOTO FINALE
Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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