Se dovessi rispondere alla domanda “Da cosa dipende la felicità?” sarei in evidente imbarazzo.

Forse farei notare a chi l’ha fatta che tutto dipende da cosa intende ogni singola persona per felicità… e quali sono i suoi valori.

Ma poi risponderei comunque con la mia umile esperienza: la felicità ha molto a che fare con l’autocontrollo e con la gestione del tempo.

In media, le persone sono più felici se hanno tra le due e le cinque ore di “tempo libero” al giorno.

Se ne abbiamo meno ci sentiamo stressati, se ne abbiamo di più ci sentiamo senza meta.

Ti assicuro che anche avere “poco” da fare, o nessuna direzione da seguire, può essere altrettanto stressante e odioso di una vita sempre di corsa.

Quando dico cose come questa, salta sempre fuori qualcuno che ribatte:

“Ma io non ho due ore di tempo libero al giorno!”

Beh, invece credo proprio di .

Negli ultimi anni gli italiani hanno passato dalle 3 alle 5 ore al giorno attaccati ai dispositivi digitali.

Dubito che tutto questo “tempo spezzettato” ma complessivamente lungo davanti agli schermi abbia reso qualcuno più felice.

Soluzione: mettiti dei limiti a per abitudine stabilisci delle fasce orarie “Zero Digitale”, in cui non prendi in mano nessun dispositivo.

Scoprirai di avere molto più tempo libero di quello che credi.

Per liberare più tempo possibile o sfruttarlo al meglio, ci sono diverse soluzioni.

Alcune sono al limite del multitasking, ma merita comunque di essere provate.

Se “perdi” molto tempo negli spostamenti, invece di ascoltare (solo) musica, trova e seleziona dei podcast istruttivi che ti insegnano cose nuove e ti fanno bene al cervello.

Idem per le faccende di casa.

Se hai dei compiti ripetitivi che puoi fare con il minimo consentito di attenzione, guarda qualcosa che puoi ugualmente seguire con qualche distrazione, ad esempio dei documentari o dei video rilassanti.

Altro strumento: trasformare le cose ripetitive in rituali.

Quando siamo obbligati a fare certe azioni tutti i giorni, è come togliere loro significato.

Dopo un po’ andiamo come automi, senza consapevolezza.

Ma possiamo sempre ritualizzare qualcosa di noioso, cercano di rendere quel momento almeno un po’ più speciale.

Ad esempio, accompagnare mia figlia a scuola è diventato un momento in cui inventiamo degli inizi di storie (personaggi, situazioni, problemi) che poi andremo a completare la sera.

Questo è un modo per sviluppare la fantasia, trovare stimoli, dare qualcosa che avrà voglia di fare la sera e accorcia il tempo di nanna (ma soprattutto evita video e tv).

Per me è una soddisfazione e un guadagno di tempo.

Si tratta solo di un esempio, sono sicuro che hai già in mente diverse cose ripetitive che puoi trasformare in qualche modo!

Dobbiamo tenere a mente che il tempo ha molto a che fare con la percezione personale.

Fare cose che ci aiutano a capire che il tempo è prezioso è un toccasana: dopo un po’ anche le cose semplici, anche quelle noiose, ci rendono felici.

Vuoi un trucchetto? Si chiama tecnica del countdown.

Come per i giorni di scuola (o le ferie), l’idea è quella di contare quante volte dovrai ancora fare quella specifica azione.

A volte sapere che mancano 30 o 50 volte per smettere di fare qualcosa ci aiuta a mantenere la calma e dare più valore al momento.

Certo, non vale proprio per tutto (tipo pagare le bollette, LOL) ma a volte aiuta molto.

Ci leggiamo alla prossima!

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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