Il romanzo di Delphine de Vigan Tutto per i bambini affronta di petto una delle questioni meno dibattute – perlomeno in sedi popolari e istituzionali – del nostro presente:

che fine faranno i bambini influencer schiaffati dai genitori davanti ogni tipo di obiettivo fin dai primi anni, se non addirittura mesi di età?

Dove con “che fine faranno” non si intende la collocazione fisica o la carriera professionale, ovviamente, ma le loro condizioni psicologiche e relazionali.

Cosa può succedere a chi è cresciuto a recitare copioni scritti dai genitori, scartare pacchi e mangiare a comando per la gioia dei follower, avere a che fare con fan più o meno graditi che devono essere sempre “lisciati” per non sentirsi fuori dalla “family”.

(Mentre sto scrivendo queste cose giù mi sento per metà bacchettone boomer e per metà sinceramente preoccupato).

Premetto che il romanzo mi è piaciuto con qualche riserva, perché come spesso accade alle opere di fiction che affrontano un problema non ancora ben metabolizzato del mondo contemporaneo, rischia di perdere di mordente man mano che le questioni alla base si fanno più profonde e sfumate.

Non per questo però si può negare la riuscita complessiva dell’opera, che a mio avviso è una lettura consigliata per genitori, social-addicted e chi lavora con i media digitali in generale.

C’è da dire che a volte il costante e ingombrante intento didattico di fondo prende il sopravvento sulla parte romanzesca propriamente detta. Il risultato è che in certi frangenti sembra di assistere alla trascrizione di un TED Talk di qualche esperto di pedagogia e psicologia più che ad un intreccio narrativo.

E a proposito di quest’ultimo, non nego che l’impianto sia ottimamente orchestrato per calare tutte le tematiche che stanno a cuore all’autrice in una storia compiuta e drammatica, ma se vi aspettate una storia poliziesca strutturata e compiuta, aspettatevi una mini-delusione.

La trama del libro, senza spoiler, si trova sotto. Quello che posso dire è che, al netto di due protagoniste femminili ben dettagliate e vivide, altrettanto non si può dire per i personaggi secondari, appena abbozzati o caricaturali, e della risoluzione del “giallo”, che rischia di tagliare un po’ le gambe alla tensione in vista di un terzo atto più da “novella morale”.

Tutto sommato è un romanzo che si legge come un buon saggio e che apre finestre interessanti su uno dei punti più oscuri della società e della legislazione a tutela dei bambini.

Certo, come dice qualcuno anche nel libro “Le star bambine sono sempre esistite, no?”

Già, ma recitare al cinema o essere una popstar non è esattamente come essere a lavoro in casa propria quasi ventiquattro ore su ventiquattro… recitando la propria vita tenendola nel palmo della mano.

Perché leggerlo
  • Attuale, interessante, con spunti non banali
  • Scrittura asciutta e precisa, che va dritta al punto
  • L’autrice si è ben documentata e lancia strali che fanno riflettere
Perché non leggerlo
  • Il cuore “giallo” del romanzo è risolto maluccio
  • Non tutti i personaggi sono delineati in modo definito
  • Il terzo atto del libro funziona meno del resto

Riassuntone:

Tutto per i bambini: un saggio morale che voleva essere thriller sociologico (o viceversa)

Vale la pena leggerlo? Sì.

Consigliato a: Persone con un cuore, genitori responsabili o neogenitori che meditano la carriera da youtuber per i figli, persone fissate con i social o che ci lavorano, influencer e youtuber con un’anima

Sconsigliato a: amanti del thriller/giallo puro e semplice, chi si fa un selfie al giorno, gente che guadagna migliaia di euro sfruttando in maniera “soft” i figli, quelli che “eh vabbè ma i bambini si divertono”

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Tutto per i bambini: la trama

Primi anni Dieci del Duemila. Mélanie, che è cresciuta davanti allo schermo della televisione, ipnotizzata dai reality e dalle loro promesse di notorietà, ha un solo obiettivo nella vita: diventare famosa.

Quando supera le selezioni per un nuovo show – seppur non tra i più noti – Mélanie è al settimo cielo. Ma quell’unica esperienza si rivela disastrosa. Il segno del fallimento è una ferita che non si rimargina.

2019. Moglie e madre modello, Mélanie vive in un lussuoso complesso residenziale nei sobborghi di Parigi e ha creato un canale YouTube di grande successo, Happy Récré, interamente dedicato alla vita quotidiana dei suoi figli, Sam, di otto anni, e Kim, di sei.

La formula di Mélanie ha conquistato la rete: il prodotto di quest’anonima madre intraprendente è seguito, ammirato, amato da milioni di iscritti. Sponsor, promozioni, campagne: i bambini si prestano alle richieste delle aziende che passano per il filtro materno; Sam e Kim vivono una recita ininterrotta e le loro identità sono ormai un brand.

Ma un giorno i riflettori del mondo di Mélanie fanno cortocircuito: Kim è scomparsa. Della squadra di polizia che conduce le indagini fa parte la giovane Clara, che si appassiona subito al caso. La piccola Kim ha lasciato poche tracce: incontro sbagliato, fuga, rapimento?

Non si può scartare nessuna ipotesi, e Clara sospetta che la chiave di tutto sia nascosta dietro le quinte di Happy Récré. Scavando nell’universo dei baby influencer, Clara si rende conto allora che la felicità esibita dagli schermi è un’ingannevole illusione.

Perché la realtà in cui si muovono i piccoli Sam e Kim, più che al regno fatato descritto da Mélanie, assomiglia a un vero e proprio inferno autorizzato.

«Ritornando ai temi che le sono cari, come l’abuso di potere e la violenza famigliare, Delphine de Vigan si avvale con maestria dei meccanismi del thriller per un’analisi sconvolgente delle derive di un mondo in cui l’esibizione di sé e la finzione sono diventati la norma» – Madame Figaro

«Delphine de Vigan mostra l’impatto dei social sulla vita famigliare. Ci racconta dei bambini che mettiamo in mostra, ma anche del bambino nascosto in ognuno di noi» – Le Monde des Livres

Chi è Delphine de Vigan, l’autrice del romanzo

Delphine de Vigan (1966) è una scrittrice francese che ha lavorato per diversi anni nel settore delle ricerche di mercato, madre di due bambini e scrittrice a tempo pieno dal 2007.

Ha esordito nel 2001 con il romanzo autobiografico Giorni senza fame con lo pseudonimo di Lou Delvig, raccontando la sua esperienza di giovane persona anoressica.

Nel 2005 ha iniziato a pubblicare con il suo nome: Les jolis garçons, breve romanzo con tre storie di una giovane donna, Emma, e in seguito Una sera di dicembre, che ha vinto il Prix littéraire Saint-Valentin nel 2006.

Arriva poi il suo romanzo più celebre, Gli effetti secondari dei sogni, del 2007: la storia dell’adolescente dotata che aiuta una giovane senzatetto vince svariati premi in tutto il mondo ed è stato tradotto in venti lingue.

Nel 2011 il romanzo, ancora una volta semi-autobiografico, Niente si oppone alla notte, diventa il libro più venduto dell’anno in Francia e tratta del suicidio della madre.

Durante il 2015 esce il romanzo Da una storia vera che riceve il premio Renaudot e il premio Goncourt des lycéens, da cui è stato tratto l’anno successivo l’omonimo film di Roman Polanski con Emmanuelle Seigner e Eva Green, tradotto in italiano con Quello che non so di lei.

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Nel momento in cui scrivo l’opera si trova in streaming gratis su RaiPLAY

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Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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