Nel corso degli ultimi anni, nel mio lavoro di coaching e mentoring, mi sono imbattuto spesso in clienti che erano consapevoli di doversi dare un po’ di tregua, riguardo alle aspettative verso sé e la società.

La cosa però non finiva lì.

Si sentivano bloccati, confusi, demotivati, e questo risucchiava ogni energia.

Ti è mai capitato?

Qualcosa non torna.

Senti, di fondo, una sensazione di “blocco” che ti riempie di insoddisfazione.

Beh, questo stato colpisce moltissime persone, indiscriminatamente: giovani e meno giovani, studenti e professionisti.

Potremmo definirlo “Vedere il mondo annebbiato”.

Hai presente quando i giorni ti sembrano tutti uguali, non riesci più a distinguerli, tutto passa senza lasciare traccia? Ecco.

Una sensazione che si è diffusa sempre più negli ultimi tempi, tra pandemie, incertezze, società sempre più polarizzata e relazioni sempre più liquide.

Tanto che qualcuno ha coniato un nuovo termine per definire questo stato: “Languire dentro”.

Tutto sommato, la nostra vita dovrebbe essere semplice: vogliamo essere attivi, entusiasti e motivati delle cose che ci riguardano, perfino responsabilizzati.

La domanda da un milione di euro, però, è sempre la stessa: come?

Ora, qualcuno direbbe (saggiamente) che la cosa migliore quando ci sentiamo sopraffatti ed esausti – fisicamente, emotivamente, socialmente – sia riposare.

Tuttavia, non sempre il riposo è ristoratore, anzi…

…può portare all’inerzia.

Quante volte hai riposato quanto e come pensavi di meritare, e poi hai avuto la sensazione di essere di nuovo punto e a capo?

Sempre così: rieccoci stanchi e demotivati.

Qual è, allora, la soluzione?

Ti presento l’attivazione comportamentale

Una risposta potrebbe essere l’attivazione comportamentale.

Si tratta di un concetto sviluppato dallo psicologo clinico Peter Lewinsohn nei primi anni ’70, come metodologia per aiutare le persone a uscire da apatia e stati d’animo negativi.

In breve?

L’azione può essere il catalizzatore della motivazione.

Nonostante per anni abbia spopolato l’idea di “pensiero positivo“, che ti dice che se vuoi vedere tutto bello ti capiteranno cose belle, ormai sappiamo che non è esattamente così.

Niente ci piove in testa perché ci limitiamo a pensare forte fortissimo che ci piacerebbe.

Dobbiamo mettere in campo un minimo di energia di attivazione.

Stiamo parlando di cose semplici e piacevoli, dimostrate anche dallo studio in corso da quasi 100 anni portato avanti dai ricercatori di Harvard.

Chiamare gli amici, pianificare una passeggiata, inviare un’e-mail cortese di apprezzamento, scrivere un biglietto di ringraziamento, dedicarsi a progetto creativo invece di fissare come zombie i social media.

Certo, se stai “languendo”, nulla sembra così facile.

Ma non devi combattere la tua stanchezza o demotivazione: solo pensare di darle una spintarella per far entrare qualcosa di meglio nella tua vita.

Fai subito un’azione piccola che ti costringerà a passare ai fatti poco dopo: mandare un messaggio a un amico per sapere se puoi chiamarlo, pianificare un incontro fuori con qualcuno, eccetera.

In questo modo puoi subito spostare la tua attenzione sui prossimi progetti/avvenimenti che ti aspettano e le loro emozioni.

Eccola lì, l’attivazione comportamentale.

Renditi le cose (un po’ più) facili

A volte avrai bisogno di più energia, altre volte di meno… ma sarà sempre utile.

Sono certo che hai vissuto momenti in cui eri una bomba d’energia perché avevi messo in moto progetti e azioni che ti davano modo di esprimenti.

Bene, ricominciare un piccolo passo alla volta è il sistema migliore.

Più siamo impegnati, più le cose diventano facili.

Prenditi un momento ogni tanto per pensare a quello che ti dà un senso di benessere e di energia, è un buon punto di partenza.

E soprattutto… non prendertela con le tue imperfezioni o i tuoi limiti (anche comportamentali!).

Niente è mai perfetto, né le circostanze né tantomeno noi: accettarlo e prendere comunque l’iniziativa è il miglior risultato che possiamo ottenere contro il senso di blocco e annebbiamento che ci attanaglia.

Ricorda: la regola numero uno è la cura di sé.

La cosa più utile di tutte per superare i momenti difficili è accettarli e avere la certezza che comunque stai facendo del tuo meglio.

A volte la cosa più gentile che possiamo fare per noi stessi sembra anche la più faticosa.

Eppure, quello che oggi sembra (un po’) faticoso… può davvero rendere il nostro domani un po’ più facile.

Provare per credere.

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

Pin It on Pinterest

Share This