Se hai una condizione nella quale “ti senti sempre al sicuro”, probabilmente quella è la tua comfort zone.

Avere un luogo o uno stato del tutto familiare può apparire come una campana di vetro nella quale tutto è perfetto.

Ma lo è realmente o si tratta solo di una perfezione illusoria?

In questo articolo analizzerò il concetto di comfort zone e, attraverso alcuni semplici passi, ti aiuterò ad uscirne.

Cosa si intende per comfort zone

Cosa significa il termine comfort zone?

Di derivazione inglese, l’espressione indica uno spazio, fisico ma soprattutto mentale, nel quale ci si sente al sicuro.

L’individuo nello stato psicologico di comfort vive una condizione di rassicurazione e agio.

La chiusura nella propria sicurezza garantisce l’assenza di ansie o preoccupazioni.

La comfort zone, per questo, costituisce una precauzione del soggetto nei confronti del mondo esterno.

È da considerare come spesso, dinamica strettamente collegata al comfort, sia la costanza, l’abitudine.

Tieni a mente che la propria sicurezza non dipende unicamente dal piacere: una comfort zone può essere anche la routine.

Ciò che definisce il comfort, infatti, è proprio l’aver introiettato azioni e comportamenti.

Non si tratta di una passione o un interesse specifico, bensì di una ripetizione continua in grado di cullare l’individuo.

Alasdair White studia il lavoro e come le situazioni comportamentali incidano sulle prestazioni.

Il teorico definisce attraverso uno schema la comfort zone: tre cerchi concentrici corrispondono a tre territori nei quali si muove il soggetto. 

L’area più esterna è la zona di pericolo, segue poi quella di apprendimento (anche detta di prestazioni ottimali); il nucleo costituisce la zona di comfort

comfort zone

Rimanere nella zona di comfort: no!

Probabilmente ora ti starai chiedendo:

“Ma perché dovrei rinunciare alla mia zona di comfort?”.

Tutto sommato si tratterebbe della conclusione di un percorso conoscitivo, del raggiungimento di una condizione di agiatezza.

Da un certo punto di vista non si può biasimare questo atteggiamento.

Ti invito però a riflettere su un aspetto molto negativo della comfort zone.

Per crescere e migliorarsi ogni giorno è necessario cambiare e soprattutto aprirsi al cambiamento.

Per questa ragione, rimanere nella tua sicurezza rischia di influenzare negativamente i tuoi rapporti con la realtà e con le altre persone.

La zona di comfort è da un lato una certezza ma dall’altro un’alienazione da ciò che ti circonda.

Confortarsi e avere momenti di agio è più che necessario ma non deve essere l’unica soluzione.

Vivere una vita unicamente nella propria bolla comporta un’inevitabile chiusura in sé.

La routine, seppur rassicurante, non condurrà mai a un miglioramento nel soggetto.

Per quanto il rischio e la novità comportino la possibilità di sbagliare, sostare nella propria zona di comfort significa essere immobili.

Questo vuol dire anche non cambiare, non crescere.

Perché uscire dalla comfort zone

Come già detto, la comfort zone è positiva ma non bisogna abusarne.

Attraverso alcuni esempi ti mostrerò perché è necessario cambiare

Eccoti allora delle motivazioni che ti spingeranno a lasciare i tuoi agi.

Comfort zone e stress

La comfort zone racchiude la tranquillità di una vita piatta, senza stress.

Pensa alla quotidianità e alle abitudini di ogni giorno: tutto è perfetto quando non ci sono imprevisti o cambi di programma.

La routine si interrompe nel momento in cui si incappa in un inconveniente, qualcosa di inatteso che rompe però la monotonia.

Va quindi considerato nella giusta misura: una preoccupazione ma anche un motivo per uscire dalla nostra zona di comfort.

Cosa significa?

Ritornando alle teorie di Alasdair White, è bene tenere a mente come una scadenza, un impegno imminente, possano costituire un incentivo alla reazione.

Insomma, uno stimolo che ti consentirà di uscire dalla tua comfort zone.

Questo ti condurrà nella zona di apprendimento, un’area nella quale lo stress si dimostra come positivo nelle prestazioni.

Abituarsi ad una performance piatta, a monotonia e ripetizione, non consentirà mai un miglioramento.

La crescita è quindi frutto di stimoli continui, un’altalena di esortazioni.

Ricorda però di evitare la zona di pericolo, lo stress è positivo se nella giusta misura.

Supera la paura del cambiamento

Chiudersi nel proprio comfort è una reazione alla propria insicurezza: reagisci e supera la paura del cambiamento.

Spesso motivo di indisponibilità alla novità è il timore dell’errore.

Fallire non è mai bello ma ricorda che è una parte del processo di miglioramento.

Per cambiare è necessario correre il rischio e smettere di concepire lo sbaglio come qualcosa di negativo.

Aumentare la fiducia in sé è un ottimo rimedio, ti aiuterà ad affrontare al meglio le trasformazioni.

Non è mai facile interrompere la propria routine o cambiare abitudini, ma vivere questo passaggio come un’occasione sarà uno stimolo necessario per uscire dalla tua comfort zone.

Leggi anche Come superare la paura di fallire

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Come abbandonare la zona di comfort

Delineati i rischi della zona di comfort, per quanto difficile, è importante capire come uscirne.

Ti propongo alcuni suggerimenti che potrai mettere in pratica ogni giorno.

Pianifica

Pianificare l’uscita dalla propria zona di comfort è utile per agevolare il processo.

Scrivi un piano d’azione per poter abbandonare la tua comfort zone: in questo modo visualizzerai tanti piccoli obiettivi.

Inoltre, avere un progetto ti sarà d’aiuto nell’affrontare in modo più propositivo il cambiamento.

Procedi piano

Roma non è stata costruita in un giorno.

Non pretendere di cambiare radicalmente la tua vita dall’oggi al domani, è difficile già solo volerlo.

Nessuno lascerebbe la comodità per l’ignoto.

L’allontanamento dalle tue sicurezze deve avvenire in modo graduale.

Obiettivo della pianificazione è anche agevolare questo distacco dal guscio, affinché la transizione venga accettata e non vissuta come un trauma.

Sfide progressive

Allontanati per gradi: poniti obiettivi e nuove sfide ogni giorno.

Dalla più banale a quella più complessa, aumenta di volta in volta la difficoltà della meta.

Sfidare se stessi è già di per sé un’esortazione ad uscire dalla propria zona di comfort.

Per questo, mettersi alla prova funge da stimolo per abbandonare, poco alla volta, la comfort zone.

Guarda il bicchiere mezzo pieno

Spesso ci si rifugia nella comfort zone quando si vive in modo negativo il cambiamento.

Credere nel futuro e nelle tue capacità è una spinta necessaria per affrontare la realtà che ti circonda.

Per questa ragione la positività è un’ottima alleata nel processo di allontanamento dalla zona di comfort.

Continua ad espandere la tua comfort zone

Amplia continuamente la tua zona di comfort.

Non rinchiuderti nella monotonia del quotidiano.

Porsi dei nuovi obiettivi ogni giorno ti aiuterà a crescere ma anche ad aumentare le tue sicurezze.

Ogni traguardo raggiunto contribuirà ad arricchire le tue conoscenze.

Cosa vuol dire?

Che ogni sfida superata diventerà un’appendice della tua comfort zone iniziale.

Questo ti porterà ad avere una maggiore consapevolezza nelle tue capacità.

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Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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