Sai quanto è il tempo di lettura medio di un articolo di un blog?

Prova a indovinare.

Tra poco ti darò la risposta, ma nel frattempo ti dico già che studi hanno dimostrato che il tempo medio trascorso su uno schermo è diminuito progressivamente nell’ultimo decennio.

Quanto più i contenuti si fanno veloci e “scorrevoli”, tanto più siamo naturalmente portati a dare meno importanza al singolo elemento…

Stai seguendo queste righe senza guardare altre tab del browser o sbirciare il cellulare?

Congratulazioni!

Ti meriti una risposta: gli studi indicano che le persone stanno davanti allo schermo per leggere un articolo o un post del blog per meno di un minuto…

…anzi, più verosimilmente tra i 40 e i 50 secondi.

Confesso che negli ultimi anni, dati alla mano, sul mio blog il tempo di permanenza è più alto.

(Sospiro di sollievo)

Credo nei contenuti più sostanziosi e in una filosofia slow che spero incontri anche il tuo gusto, ma ovviamente tante persone finiscono qua dai motori di ricerca ed è sempre arduo capire se trovano davvero quello che stanno cercando.

Pensaci: quante volte, cercando un termine su Google, hai aperto un link per poi renderti conto in pochi secondi che non rispondeva effettivamente alla tua esigenza?

(Ma di questo parleremo un’altra volta)

Sono studi come quelli condotti dalla dottoressa Gloria Mark negli ultimi venti anni a sottolineare come, anche davanti agli schermi, la nostra attenzione sia sotto costante pressione.

L’uso della tecnologia quando siamo impegnati in attività produttive deve essere riorganizzato in modo tale che il benessere venga prima di tutto.

Non dobbiamo “forzare” l’attenzione, ma creare delle impostazioni mentali per aiutare la nostra mente a rimanere sveglia.

Ecco quindi una serie di suggerimenti per costringere il nostro cervello a rimanere focalizzato perlomeno quanto basta a dare il giusto rilievo ai contenuti e non incasinarci inutilmente.

1. Pensa al futuro immediato

Una distrazione può essere combattuta?

La risposta è sì, e in questo modo può essere addirittura più piacevole.

Credo siamo tutti d’accordo sul fatto che lasciarsi trasportare dai social o da YouTube sia negativo o sintomo di qualcosa che non va (tipico: non vogliamo fare quello che dovremmo…)

Quando stai per cadere in quel buco nero, fermati qualche secondo e… pensa alle conseguenze!

Sul serio, non è necessario essere catastrofici, ma serve molta concretezza: che diavolo succederà tra un’ora, oppure questa sera, oppure stanotte, se non faccio subito quello che sto evitando?

Corse, stress, impegni che saltano, stanchezza, pensieri, cervello in fiamme la notte.

Lo sappiamo tutti cosa succede quando l’attenzione viene meno e si fatica a concentrarsi sul da farsi, che sia studio, lavoro o passione.

Se ti fermi dieci secondi a pensare a cosa succederà immediatamente dopo, diventare consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni sarà più facile.

Se senti che le cose ti sfuggono di mano, allontanati dallo schermo o da quello che non riesce più a farti concentrare.

2. Programma le tue distrazioni

Dunque, programmare: ovvio, se la tua distrazione è guardare un video o giocare a un videogame, perché non settarlo in un momento specifico?

Lo farai con più calma, con la mente più rilassata, e sarà una sorta di “premio” da godere in santa pace (e non in mezzo ad altre attività)

Suona bene, no?

Non è affatto vero che il cervello umano si concentra solo su compiti che sono impegnativi o difficili.

E non è necessario che lo faccia per un periodo di tempo prolungato.

Le ricerche indicano che le persone devono fare abbastanza pause durante la giornata di lavoro o di studio, altrimenti le risorse cognitive vanno a ramengo.

Leggi questo bell’articolo sulla Tecnica del Pomodoro!

Le tue distrazioni le puoi programmare.

Esattamente come metti in agenda gli orari previsti per le attività che DEVI svolgere, cerca di lasciare degli spazi precisi anche per quelle che ti servono per “decomprimere”.

Qualunque sia la distrazione che ti vuoi concedere, fallo in un momento prestabilito.

Quindici minuti per guardare e aggiornare Tiktok?

Tutti insieme, non tra un momento e l’altro del tuo lavoro o studio.

Mi raccomando, le attività sui social o di chat meglio lasciarle in momenti più lunghi di una manciata di minuti, perché altrimenti è come fare multitasking…

…e il multitasking è il male.

Leggi anche: cos’è il vagabondaggio mentale

3. Tu vieni prima di qualsiasi cosa

Inutile girarci intorno: le persone si sono abituate alle distrazioni offerte dalla tecnologia… e non c’è più bisogno che vengano interrotte per ammazzare la loro attenzione.

Sono bravissime a interrompersi da sole!

C’è poco da fare, siamo creature sociali e le piattaforme digitali “a portata di mano” sullo smartphone sono quanto di più genuinamente attraente per il nostro cervello.

Il fatto è: sbirciare cosa ha fatto quel tizio o cosa ha scritto l’altra tizia… è davvero così importante per noi?

Tanto da meritare di spezzare il nostro flusso cognitivo e allungare i tempi di concentrazione, realizzazione e elaborazione delle nostre attività principali?

Spoiler: ne dubito.

Ma questo vale anche per il controllo delle email compulsivo, il saltare da un compito all’altro o da una priorità all’altra…

Meglio fare una pausa sana, allora: alzarsi e sgranchirsi, farsi un caffè, guardare dalla finestra e concentrarsi sul respiro per qualche minuto.

Il vantaggio è che in questo modo puoi anche evitare di fare scelte impulsive (cosa che capita spesso quando siamo stanchi o distratti).

Leggi anche: Ecco come dare valore al tuo tempo

In Conclusione

Non smetterò mai di ripetere quanto tenere un diario ci aiuti ad avere chiaro, ad esempio, quali sono i picchi di produttività, cali di attenzione e momenti di noia.

Conoscerci meglio è un esercizio fondamentale che ci rende anche più attenti a quello che facciamo.

Sono il primo ad accorgermi e ad ammettere quanto possa essere difficile concentrarsi al giorno d’oggi.

Ma ehi, se hai letto fin qui, la tua attenzione è molto viva e vivace: ben oltre i 50 secondi!

Quello che non dobbiamo permettere (e permetterci) è che la distrazione diventi la norma, il vivere sempre con rimandi e scadenze sul filo del rasoio un’abitudine…

…e che dunque stress e insoddisfazione si prendano una bella fetta della nostra vita.

Cosa ne pensi?

Puoi scrivermi su Telegram.

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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