Se hai sentito parlare di sabotaggio allora saprai quanta frustrazione si prova ad essere ostacolati.

E se si trattasse di autosabotaggio?

Ti è mai capitato di vedere solo barriere tra te e il tuo obiettivo?

La nostra esistenza è caratterizzata da un susseguirsi infinito di ostacoli, più o meno grandi, ma cosa succede se siamo proprio noi a metterci i bastoni tra le ruote?

Spesso, infatti, risulta estremamente difficile ammettere di svolgere un ruolo attivo nella propria vita e raggiungere qualsiasi meta.

Soprattutto quando le cose si mettono male, cercare colpe all’esterno è una strategia comune.

Dunque, rendersi conto di essere – anche parzialmente – causa del proprio mal, è in grado di aprire a nuovi quesiti e di conseguenza a diverse soluzioni da adottare.

Ecco perché in questo articolo ti parlerò di cosa significa autosabotarsi, delle cause di questa pratica e di come uscirne.

Scoprire di essere d’intralcio a se stessi aiuta a capire come reagire di fronte ai problemi: smetterai di cercare capri espiatori all’esterno e riconoscerai finalmente l’importanza della consapevolezza.

Autosabotaggio: definizione

Cosa intendiamo quando parliamo di autosabotaggio?

Il sabotaggio è per definizione un danneggiamento, compiuto allo scopo di impedire il conseguimento o il normale svolgimento di un’attività.

L’autosabotaggio è quindi un ostacolo posto in modo autonomo dal soggetto, nel suo stesso percorso.

Essere d’intralcio alla realizzazione di qualcosa, impedirne la buona riuscita, sono alcuni esempi di sabotaggio che l’individuo può mettere in atto nei suoi stessi confronti, inficiando gli esiti di progetti.

Le cause dell’autosabotaggio

Le cause dell’autosabotaggio possono essere molteplici, spesso comunque relazionate ad un proprio malessere.

Le motivazioni sono solitamente frutto di un’impressione distorta di sé e delle proprie capacità.

Ecco perché, in psicologia, tra le principali ragioni di questo comportamento si trovano aspettative irrealistiche, perfezionismo e paura di non essere all’altezza.

Tutte queste dinamiche sono ancorate a una visione sbagliata del fallimento e di se stessi, da una scarsa autostima o da una costante ansia.

Insomma, la propria insicurezza è in grado di manifestarsi, tra i molteplici segnali, nell’ostacolare i propri progetti e dunque il proprio successo.

Così come il procrastinatore, l’autosabotatore teme gli esiti dei suoi piani, o meglio, ha paura di fallire.

La paura dell’errore, infatti, conduce a sottrarsi davanti al confronto.

In poche parole, se non si giunge al risultato, questo non potrà essere negativo: ecco perché si generano mete irrealistiche o si prolunga, inconsciamente, il percorso.

Mettersi i bastoni tra le ruote è quindi un processo inconscio alimentato da un’errata percezione del sé, da una mancanza di consapevolezza e dunque insicurezza.

Essendo questa una condizione inconsapevole e involontaria, il soggetto si ritrova in un circolo vizioso.

Questo meccanismo controproducente è originato dalla paura dell’errore che si sviluppa in tutta una serie di comportamenti negativi: quando ci autosabotiamo costruiamo la nostra stessa trappola.

Si tenderà a chiudersi nella propria zona di comfort, evitando in questo modo qualsiasi possibilità di rischio o di crescita personale.

Qualsiasi scusa allora sarà buona per evitare di prendere decisioni, perché proprio la difficoltà riscontrata nel raggiungimento degli obiettivi preposti condurrà ad una forte demotivazione.

Si desidera di non desiderare.

autosabotaggio

Ti stai autosabotando? Ecco come scoprirlo

Ti stai autosabotando?

Va considerato come l’autosabotaggio (anche emotivo) sia un nemico silente, in incognito, perché in fondo sei tu l’avversario di te stesso.

Proprio per questa sua natura risulta molto difficile da identificare.

Ci sono però alcuni segnali ai quali è bene prestare attenzione, ti aiuteranno a scoprire che a sabotarti non è l’universo avverso, bensì proprio tu!

Non riconosci i tuoi errori

Non riconoscere i propri errori è spesso un campanello d’allarme.

Negare l’esistenza del problema ricercando un capro espiatorio al di fuori di sé è tipico di chi ha paura di assumersi le proprie responsabilità.

Spesso chi teme il fallimento cerca le ragioni dei suoi insuccessi all’esterno.

Comprendere quando si sbaglia e affrontare positivamente l’errore è sintomo di un atteggiamento costruttivo.

Pensi troppo

L’overthinking è una delle forme di autosabotaggio.

Al posto di agire e prendere in mano la situazione, pensi e ripensi rimanendo immobile.

Per questo pensare troppo rischia di farti chiudere nella tua zona di comfort, preservandoti da qualsiasi eventualità e dunque fallimento.

Questa condizione è però fittizia e illusoria: smetti di vivere nella tua bolla o non sarai mai davvero in grado di raggiungere gli obiettivi.

Intraprendere nuove strade e conoscere cose nuove sarà in grado di migliorare la qualità della tua vita.

Può interessarti: Smettere di pensare troppo, come fare?

Hai cattive abitudini

Le cattive abitudini sono uno dei motori principali dell’autosabotaggio.

Attraverso una routine ci si ritrova così a reiterare continuamente l’errore, incappando in un circolo vizioso dal quale, alla lunga, risulta difficile uscire.

I vizi e le dipendenze, infatti, sono esempi lampanti di barriere che si possono frapporre tra te e i tuoi obiettivi.

Abbandonare questi comportamenti ti aiuterà ad assumere un atteggiamento più positivo e a rapportarti in modo più sereno con i tuoi propositi.

Ti concentri troppo sugli altri

Concentrarsi sugli altri più che su se stessi è uno degli esempi di autosabotaggio.

Il confronto con l’altro determina in gran parte l’autostima.

Considerare il proprio successo misurandolo con quello altrui è una pratica, che rischia di inficiare la percezione che si ha di sé, basandola unicamente su parametri esterni.

Questo porterà a condannare sempre di più l’errore e a volere la perfezione assoluta.

Il perfezionismo, infatti, è frutto di questo sguardo sull’altro: giudicare in modo troppo severo i comportamenti altrui porterà a esigere troppo da te.

Ne ho parlato anche nell’articolo sulla FOMO.

Soluzioni per combattere l’autosabotaggio

Ora che il concetto di autosabotaggio è più chiaro, eccoti alcune soluzioni per sconfiggerlo.

1. Conoscere se stessi

Il primo passo è senza dubbio conoscere se stessi, prerogativa fondamentale per non cadere nel tranello dell’autosabotaggio.

Come già detto, vivere consapevolmente consente di tenere alla larga l’insicurezza e la visione distorta di sé.

Leggi anche cosa significa davvero il motto “Conosci te stesso”

2. Liberarsi della paura di fallire

Non aver paura di fallire: non giudicare negativamente l’errore.

Sbagliare, infatti, non è una condanna, bensì una parte del processo.

La vita è piena di imprevisti e ostacoli ed è necessario cadere per rialzarsi.

Non cadere non è una soluzione, anzi spesso porta solo a sviluppare ansie e perfezionismi.

Leggi questo articolo per approfondire.

3. Smettere di procrastinare

Smettere di procrastinare ti permette di assumere un atteggiamento attivo nei confronti dei problemi.

Spesso per paura di sbagliare si sceglie di rimandare in continuazione ma una volta rivalutato l’errore sparirà qualsiasi giustificazione alla procrastinazione.

Leggi anche: Procrastinazione, smettere di rimandare

4. Non sprecare tempo

Non sprecare tempo, si tratta di una cattiva abitudine, direttamente correlata alla procrastinazione.

Rimandare porta alla creazione di una routine malsana: si creano traguardi a lungo termine, spesso irraggiungibili, si cede alla noia per la mancanza di stimoli e si torna a sprecare tempo.

Insomma, fai qualcosa, prefissati obiettivi positivi e mete più semplici da raggiungere.

Questo cambierà i tuoi propositi ma anche la tua prospettiva, portandoti ad assumere un atteggiamento più attivo e propositivo.

Leggi anche: Metodi per dare più valore al tuo tempo

5. Evitare di fare la vittima

Evita di fare la vittima.

Piangersi addosso non cambierà la situazione, perché, come l’overthinking, non fa altro che alimentare negatività senza una vera e propria presa di posizione.

Assumi un ruolo attivo nella tua esistenza.

Leggi anche: Come smettere di fare la vittima

Giacomo Lucarini
Giacomo Lucarini

Life Coach, Dottore in Tecniche Psicologiche e Specialista in Comunicazione e Marketing. Curioso per passione e con tanta esperienza sul campo. Lettore compulsivo di noir, amo i film d’autore, il cyberpunk e la musica lo-fi. Se senti di avere bisogno di una mano per migliorare la tua vita, sono la persona giusta.

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